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al testo di Rosetta Sacchi
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Chiuso è il castello, le chiavi in fondo al pozzo ma le finestre han le imposte rotte e i muri crepe e falle e dal soffitto piove acqua e vento. Il ponte levatoio, ormai abbassato, l’accesso ora consente in egual modo ad agnelli e lupi. Tu guardi... e non distingui alle pareti gli obbrobri dagli affreschi.
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Salvatore Pizzo
- 28/01/2020 18:18:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Criptica, ma di grande fascino: lesposizione allinclemenza climatica, labbandono, il degrado... potrebbero benissimo rimandare alle condizioni della civiltà umana, la nostra, naturalmente esposta ai venti del cambiamento. Ma, allo stesso modo, sempre più in difficoltà anche nellinterpretare il proprio passato, dal momento che si mescolano, sovrapponendosi, guasti dovuti al tempo con lopera delluomo... Sempre molto intriganti e stimolanti i tuoi scritti. Un saluto
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Dedalus
- 25/01/2020 19:49:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
Lirica in cui la poetessa, con un paziente lavoro di impasto, cesella riducendo spigoli, descrive un castello metaforico in cui si cela un luogo, un castello abbandonato, un luogo che si trasforma in un oggetto poetabile, la forza vera e propria della poesia. Ma cosa si nasconde dietro la metafora? Un bel punto di domanda... al lettore, a cominciare da me, linterpretazione. Potrei fare diverse argomentazioni ma credo che lintenzione della poetessa fosse proprio questa nel proporci questa vera e propria chicca.
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